Indirizzo
Corso Matteotti 15,
Cremona, CR 26100
Nominati dalla Giunta regionale i nuovi direttori generali delle Aziende sanitarie del Piemonte, che hanno preso servizio dal 1° gennaio 2025: cinque le novità assolute, quattro i cambi d’azienda e alcune conferme. Questo l’elenco approvato su proposta dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi:
– AO Santa Croce e Carle di Cuneo: Livio Tranchida (confermato)
– AO Ordine Mauriziano di Torino: Franca Dall’Occo (nuova nomina)
– AOU SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria: Valter Alpe (confermato)
– AOU Maggiore della Carità di Novara: Stefano Scarpetta (nuova nomina)
– AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano: Davide Minniti (confermato)
– AOU Città della Salute e della Scienza di Torino: Thomas Schael (commissario – nuova nomina)
– ASL AL: Francesco Marchitelli (nuova nomina)
– ASL AT: Giovanni Gorgoni (nuova nomina)
– ASL BI: Mario Scipione Sanò (confermato)
– ASL Città di Torino: Carlo Picco (confermato)
– ASL CN1: Giuseppe Guerra (confermato)
– ASL CN 2: Paola Malvasio (nuova nomina)
– ASL NO: Angelo Penna (confermato)
– ASL TO3: Giovanni La Valle (nuova nomina)
– ASL TO4: Luigi Vercellino (nuova nomina)
– ASL TO5: Bruno Osella (nuova nomina)
– ASL VCO: Francesco Cattel (nuova nomina)
– ASL VC: Marco Ricci (nuova nomina)
– Azienda Zero: Adriano Leli (confermato)
– Ospedale Infantile Regina Margherita: Giovanni Messori Ioli (commissario – confermato)
«Sono molto soddisfatto per queste nomine – ha dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio – Confermano la compattezza della nostra maggioranza e sono il frutto di un percorso di condivisione e confronto con i territori, gli amministratori e il mondo universitario, nel quale si è trovata la giusta sintesi tra la continuità, con conferme importanti, e inserimenti nuovi, con profili provenienti anche da fuori Piemonte. Ai direttori che hanno lavorato con noi in questi anni va il mio ringraziamento, insieme agli auguri di buon lavoro per chi inizia ora: abbiamo di fronte sfide importanti che hanno al centro il rilancio della sanità pubblica e il raggiungimento di importanti obiettivi a partire dall’abbattimento delle liste d’attesa».
«Nel ringraziare tutti i direttori generali, sia i nuovi sia i confermati, per aver accettato l’incarico – ha dichiarato l’assessore Riboldi – vorrei sottolineare come sia stata fatta una scelta ponderata e attenta di ogni singola posizione, perché la sanità piemontese ha assoluta necessità di professionisti di alta statura per avviare quel cambiamento, ormai improrogabile, che porti a una sanità innovativa e universale».
Gli obiettivi di mandato
L’assessore Riboldi ha già indicato chiaramente ai direttori quali saranno gli obiettivi di mandato, vincolanti e monitorati settimanalmente con incontri plenari:
– condivisione e aggiornamento costante del cruscotto digitale delle agende, sotto il coordinamento centralizzato di Azienda zero, per l’abbattimento delle liste di attesa anche con turni serali e festivi;
– introduzione del direttore operativo per la cura generale delle strutture;
– istituzione della figura del direttore socio-sanitario che operi con i sindaci sui distretti e sul territorio per la realizzazione delle Case e degli Ospedali di comunità e per collegare il servizio sociale a quello sanitario;
– avvio di progetti di umanizzazione dei pronto soccorso;
– massima disponibilità e contributo per avviare nel minor tempo possibile i primi Irccs pubblici del Piemonte
– particolare attenzione alla ricerca clinica e scientifica
– stretta collaborazione con le Università per proseguire e ampliare ancor di più l’importante percorso avviato in questi anni.
La giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha nominato nove direttrici e direttori generali che guideranno per i prossimi quattro anni le aziende sanitarie.
A Parma, Anselmo Campagna sarà il direttore dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria: ricoprirà anche l’incarico di commissario della Azienda Usl, raccogliendo l’eredità del neoassessore Massimo Fabi. A Reggio Emilia toccherà a Davide Fornaciari (Azienda Usl-Irccs). A Modena nominati Luca Baldino (Azienda Ospedaliero-Universitaria) e Mattia Altini (Azienda Usl). A Bologna sono stati indicati Anna Maria Petrini (Azienda Usl) e Andrea Rossi (Irccs Istituto Ortopedico Rizzoli). A Ferrara, Nicoletta Natalini guiderà l’Azienda Usl e, nel ruolo di commissario, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria, A Imola a dirigere l’Azienda Usl sarà Agostina Aimola. Tiziano Carradori confermato alla direzione dell’Azienda Usl di Romagna. Nel caso di Parma e Ferrara i direttori ricopriranno anche la carica di commissari, perché saranno chiamati a proseguire il percorso di unificazione delle due Aziende (Sanitaria e Ospedaliero Universitaria). La squadra regionale si completa con Paola Bardasi alla direzione dell’Azienda Usl di Piacenza e Chiara Gibertoni a quella dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, già in carica. “Siamo molto soddisfatti di scelte che si basano in particolare su due requisiti – dicono il presidente della Regione De Pascale e l’assessore alla Sanità Fabi – in primo luogo, la qualità delle nominate e dei nominati, per produrre una decisa accelerazione su efficientamento e innovazione; inoltre, professionisti che si concepiscano come una squadra al lavoro su obiettivi condivisi coi territori: sia chiaro, infatti, che alla fine del mandato dovrà aver vinto la squadra e non i singoli, per la tutela e il rafforzamento della nostra sanità pubblica, una priorità e il bene comune più prezioso”.
Liguria. Paolo Bordon nuovo Dg Salute
E’ Paolo Bordon il nuovo direttore generale del Dipartimento Sanità e Servizi Sociali della Regione Liguria. L’incarico è stato attribuito oggi dalla Giunta regionale. Bordon che sostituisce Roberta Serena, andata in pensione a fine dicembre, prenderà servizio a decorrere dall’1 febbraio per la durata di tre anni.
Bordon arriva dall’Azienda Unità Sanitaria locale di Bologna dove ha ricoperto l’incarico di Direttore Generale; dal 2016 al 2020 è stato Direttore Generale dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia Autonoma di Trento e prima ancora direttore dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria del Friuli Occidentale.
Umbria: Daniela Donetti nuovo Direttore Salute e Welfare
Daniela Donetti è il nuovo direttore Salute e Welfare della Regione Umbria. È quanto previsto da una delibera della Giunta regionale.
La presidente della Regione, Stefania Proietti, che ha mantenuto la delega alla sanità, ha proceduto alla nomina, sentita la Giunta, di Daniela Donetti puntando per la sanità umbra su una professionista di indiscussa competenza nella programmazione e gestione dei servizi assistenziali.
Classe ’69, nata a Parma ma residente a Terni da lungo tempo, Daniela Donetti è laureata in Economia e Commercio. Cresciuta professionalmente nell’ambito del controllo di gestione, ha guidato la Asl di Viterbo per 9 anni, prima come direttore amministrativo e, dal 2015, come direttore generale. Dal 2022 ha ricoperto la carica di direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea di Roma.
Obiettivi prioritari del mandato del nuovo Direttore regionale: liste d’attesa, conti delle 4 aziende sanitarie umbre, piano sanitario.
Asl di Bari, Luigi Fruscio è il nuovo direttore generale
Luigi Fruscio è il nuovo direttore generale della ASL di Bari. Fruscio, già direttore generale facente funzioni dal 17 marzo del 2024, è stato confermato alla guida della direzione generale dell’azienda sanitaria barese con nomina della giunta regionale.
Fruscio, 47 anni, ha costruito la sua carriera all’interno della ASL di Bari. Negli anni ha svolto diverse funzioni come dirigente amministrativo, riguardanti relazioni sindacali, privacy, prevenzione della corruzione e comunicazione, fino a quando, non è stato designato direttore amministrativo., incarico che ha ricoperto tra il 2022 e il 2024.
Nella sua formazione, due lauree: una in Giurisprudenza, l’altra in Economia e gestione delle pubbliche amministrazioni, e una specializzazione in Professioni legali.
E’ in possesso di un dottorato di ricerca in diritto del lavoro, due master e diverse docenze universitarie, tra corsi di laurea e master, in materia di diritto del lavoro, management e organizzazioni sanitarie.
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In carenza di esplicita previsione testuale, la “perentorietà” del termine può essere desumibile anche dalla utilità funzionale che ad esso si assegna
Consiglio di Stato, sentenza n. 9953 del 10 dicembre 2024
“Va anzitutto ribadito, sul piano metodologico, l’indirizzo giurisprudenziale secondo il quale la qualificazione di “perentorietà” o di “ordinarietà” del termine – in difetto di una sua espressa e risolutiva definizione testuale – può ricavarsi dalla ragione della sua introduzione, normalmente insita nell’esigenza di celerità insita nella fase specifica del procedimento nella quale esso si inscrive e, quindi, nella preminente finalità di rilievo pubblico che lo svolgimento di un adempimento in un arco di tempo prefissato è indirizzato a soddisfare (così Cons Stato, sez. IV, n. 5878 del 2018 e n. 5190 del 2017; id., sez. III, n. 996 del 2017).
La pronuncia del Cons. Stato, Ad. Plen., n. 10 del 2014 ha avuto modo di precisare che in questa operazione di tipo interpretativo occorre anzitutto considerare la ratio del termine “.. in rapporto alla fase del procedimento in cui si colloca l’adempimento, in coerenza con la giurisprudenza prevalente di questo Consiglio, per cui l’art. 152 c.p.c, che definisce i termini processuali come ordinatori salvo quelli espressamente qualificati come perentori, “vale esclusivamente per i termini processuali, mentre con riguardo ai termini esistenti all’interno del procedimento amministrativo il carattere perentorio o meno va ricavato dalla loro ratio” (Cons. Stato, sez. IV, 16 novembre 2011, n. 6051 e giurisprudenza ivi citata)”.Posta questa premessa, va ulteriormente chiarito che non vi è ragione di dubitare del fatto che un termine perentorio possa trovare la sua fonte in una norma secondaria autorizzata dalla fonte primaria alla regolamentazione del procedimento, quand’anche il carattere di perentorietà non sia formalmente indicato come tale nella norma attributiva del potere esercitato ma sia solo desumibile dalla utilità funzionale che ad esso si assegna (cfr. Cons. Stato, sez. VII, n. 4676 del 2023; sez. VI, n. 2638 del 2024; sez. III, n. 1691 del 2022).
In applicazione dei richiamati principi e ai fini della qualificazione come “ordinatorio” o “perentorio” del termine individuato dal D.M. n. 651 del 27 agosto 1994 all’art. 23, diventa quindi decisivo ricostruire il quadro normativo di riferimento e individuarne la logica regolatrice.