Indirizzo
Corso Matteotti 15,
Cremona, CR 26100
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Al termine di una complessa indagine che ha riguardato l’Azienda sanitaria piacentina, la Procura della Repubblica di Piacenza ha notificato a 20 persone, tra dirigenti, funzionari e dipendenti pubblici, oltre che manager di alcune società private, anche multinazionali, altamente specializzate e operanti nel settore delle forniture di strumenti medico-diagnostici e di ausili ortopedici, avvisi di conclusione delle indagini (ai sensi dell’art. 415 bis c.p.p.). Nella nota stampa diffusa dalle Fiamme Gialle viene precisato che “sono stati contestati, a vario titolo, i reati di peculato, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente, esercizio abusivo di una professione e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, in relazione all’aggiudicazione di molteplici gare di appalto, del valore complessivo di 7 milioni di euro e alla gestione corretta di fondi europei Pnrr, per un totale di 17 milioni di euro, erogati per la realizzazione e l’ammodernamento di strutture sanitarie territoriali locali”.
“Le indagini, delegate dalla Procura della Repubblica ai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, – prosegue la nota – sono state condotte anche mediante l’esecuzione di mirate attività tecniche di intercettazione telefonica e video-ambientale, analisi dei tabulati telefonici, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, perquisizioni, riscontri documentali ed esami di persone informate sui fatti, oltre che attraverso la consultazione dei dati del sistema ReGiS, messi a disposizione del Corpo nell’ambito di una strategia antifrode coordinata con la Ragioneria Generale dello Stato, consentendo di rilevare un complesso e capillare quadro di anomalie, irregolarità, condotte abusive e omissive nella gestione, da parte dei responsabili dell’Azienda sanitaria, di diverse procedure per l’acquisto e l’affidamento di beni e servizi e per la realizzazione di strutture di comunità”
“È stato inoltre appurato l’impiego, da parte dei vertici aziendali, – prosegue la nota della Finanza – di procedure non corrette in relazione a 4 progetti del Pnrr, relativi ad un investimento di 17 milioni di euro nella realizzazione e ammodernamento di strutture sanitarie territoriali. Nello specifico, pur di non perdere il massimo dei fondi erogabili per la realizzazione delle opere richieste, i responsabili delle strutture incaricate, attraverso la sottoscrizione di appositi verbali di validazione hanno in alcuni casi attestato falsamente la conformità dei progetti definitivi ai progetti di fattibilità oltre che la coerenza e completezza del complessivo quadro economico di ciascun progetto, nonostante la sussistenza di elementi critici, sotto il profilo della congruità”.
“Gli esiti dell’attività d’indagine costituiscono un’ulteriore testimonianza – conclude la nota – del costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza nel contrasto ai reati commessi dai pubblici ufficiali, a tutela della legalità e del buon andamento della Pubblica Amministrazione, nonché per salvaguardare il settore degli appalti pubblici, in particolare quelli relativi al Pnrr, garantendo le condizioni di una sana concorrenza tra le imprese, a vantaggio della qualità dei servizi offerti e delle opere realizzate”.