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Gare centralizzate, la Toscana corregge il tiro sui biosimilari

Con una delibera approvata dalla Giunta, la Regione Toscana ha corretto il tiro sulle gare regionali in materia di farmaci biosimilari, dopo che il Tar Toscana, con  la sentenza n. 697/2019 pubblicata il 21 marzo scorso, aveva bocciato  la direttiva regionale n. 194/2018, ritenendola viziata da profili di illegittimità e, in particolare, di violare le disposizioni legislative nazionali che stabiliscono che “non è consentita la sostituibilità automatica tra farmaco biologico di riferimento e un suo biosimilare né tra biosimilari”, essendo la scelta prescrittiva di un farmaco biologico originator o biosimilare esclusivamente del medico
Per superare il rilievo, il nuovo provvedimento regionale prevede che, qualora si presenti sul mercato il biosimilare di un farmaco biologico originator, Estar (la società regionale preposta agli acquisti, NdR) bandisce immediatamente una procedura di acquisto secondo la normativa vigente e mette in atto preventivamente tutte quelle azioni necessarie affinché il farmaco aggiudicatario della gara venga messo a disposizione dei medici e dei pazienti toscani nel più breve tempo possibile.

Nei casi in cui il medico che prescrive il medicinale ritenga opportuno per motivi clinici continuare ad utilizzare il farmaco originator, comunque non aggiudicatario della procedura pubblica di acquisto, potrà farlo motivando la sua scelta con criteri basati sulla evidenza clinica.

La Regione presieduta da Enrico Rossi, dunque, ha tenuto fede al proposito – espresso con molta chiarezza subito dopo la notizia della “bocciatura” delle delibera 194/2018 da parte dei giduci amministrativi, di mantenere linalterate le politiche regionali in materia di acquisto dei farmaci biosimilari,  basate sul principio dell’appropriatezza ma anche sulla necessità di garantire, grazie all’uso corretto delle risorse, i migliori farmaci ai cittadini.