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Corso Matteotti 15,
Cremona, CR 26100

Stretta da 630 milioni su Economia e Infrastrutture

fonte: Il Sole 24 Ore – pag. 2

I tecnici del Governo torneranno a riunirsi la prossima settimana per cominciare a comporre il puzzle della prossima legge di bilancio. Ma una “prima pietra” della manovra 2018 è già stata posata. Ed è anche di un certo peso visto che sarà chiamata a sorreggere l’angusto capitolo della fase 3 della spending review. È quella dei nuovi tagli che saranno chiamati a far scattare i ministeri per effetto del decreto del Presidente del Consiglio varato il 28 giugno scorso e pubblicato prima di ferragosto sulla Gazzetta ufficiale. Come anticipato dalle pagine di questo giornale, a sopportare il sacrificio maggiore sarà il ministero dell’Economia che nei prossimi tre anni si farà carico di una cura dimagrante di oltre 500 milioni l’anno in via strutturale: 510 il prossimo anno (30 milioni sono riconducibili alle risorse in “gestione” della Presidenza del consiglio), 503 nel 2019 e 610 dal 2020. Il ministro Pier Carlo Padoan, che ha sempre ribadito che la spending review non è mai morta, dà insomma il buon esempio. Ma anche per altri dicasteri il dimagrimento dei budget non sarà di poco conto.

L’articolo completo su Il Sole 24 Ore del 27 agosto 2017