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Introduzione alla revisione dei prezzi nel settore della ristorazione collettiva: superamento della soglia del 5% per i contratti di servizi

ANIR e Confindustria Servizi HCFS chiedono una modifica urgente della norma per tener conto della durata pluriennale e dell’esecuzione continua della fornitura o dell’espletamento del servizio. La disposizione troppo rigida e inattuata nella sostanza non è stata in grado di tutelare le imprese e gli equilibri contrattuali dagli aumenti di prezzi dei generi alimentari che nel 2022-2023 hanno raggiunto il 18,6%, senza tener conto degli altri costi di produzione – di Deborah Appolloni

Un percorso diversificato per la revisione dei prezzi nei contratti d’appalto che tenga conto della durata pluriennale e dell’esecuzione continua della fornitura o dell’espletamento del servizio, senza dover superare la soglia del 5% dell’importo complessivo per rivedere i prezzi, né operare entro l’80% della variazione. Una modifica sostanziale dell’articolo 60 del Dlgs 36/2023, richiesta con la massima urgenza da ANIR, l’associazione confindustriale della ristorazione collettiva e più in generale sostenuta dal mondo dei servizi, rappresentato da Confindustria Servizi HCFS. La richiesta, presentata alla Camera dei deputati, arriva in un momento in cui la politica torna ad occuparsi del Codice approvato lo scorso anno e pienamente operativo dal 1° luglio 2023 per apportare una serie di correttivi, una fase di revisione che la stessa legge aveva previsto.

(fonte: Diario nuovi appalti)