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Corso Matteotti 15,
Cremona, CR 26100

ANAC – analisi della spesa sanitaria. I volumi e le procedure di affidamento

a cura del dott. Marco Boni

Nel quadrimestre gennaio-aprile 2022, per prodotti/servizi sanitari, sono state assegnate in Italia 19.223 procedure di affidamento per un valore di circa 35,9 miliardi di euro.

I discussi, in termini generali,  “affidamenti diretti”,  hanno rappresentato il 18,6% delle procedure e l’1,8% in termini di valore.
E’ quanto emerge dal Rapporto Anac sulla spesa sanitaria, all’interno dell’analisi quadrimestrale del mercato dei contratti pubblici.

didascalia

gli appalti hanno interessato principalmente il settore delle forniture: circa 33,5 miliardi di euro, pari al 93,2% del valore complessivo degli appalti. Un dato fortemente influenzato da un importante bando multilotto della Centrale di Committenza della Regione Lombardia

Il quadro generale di tutta la Pubblica Amministrazione nel I° quadrimestre 2022

 Il 1° quadrimestre del 2022 è caratterizzato, rispetto al quadrimestre precedente, da un aumento, a livello di importo, delle forniture di circa il 40% (forniture che rappresentano circa il 51% dei circa 84,5 miliardi complessivi) ed una diminuzione dei lavori di circa 33% (lavori che rappresentano circa il 15,4% dei circa 84,5 miliardi complessivi). L’aumento delle forniture è dipesa in gran parte da un importante bando multilotto esperito dalla Centrale di Committenza della Regione Lombardia, Azienda Regionale per l’Innovazione e Acquisti (ARIA SPA), con un bando di oltre 6,3 miliardi di euro in cui è stata considerata l’opzione del rinnovo e l’aumento del quinto d’obbligo per un totale di circa 14,7 miliardi di euro. Mentre la flessione dei lavori è dipesa in gran parte da una diminuzione degli appalti nel settore servizi di interesse generale (elettricità, gas, trasporti, telecomunicazioni, servizi postali, gestione rifiuti, approvvigionamento idrico, ecc.). In termini di numeri si ha diminuzione rispetto al quadrimestre precedente, nei settori lavori e servizi, che diminuiscono rispettivamente del 45,6% e del 13,6% e un aumento delle forniture del 12,5%.

Analisi comparata per fasce d’importo

Rispetto al primo quadrimestre dell’anno precedente si osserva, a livello di numerosità, una crescita sia per i settori ordinari sia per i settori speciali nelle fasce di importo ≥ € 5.000.000 < € 25.000.000 e ≥ € 25.000.000, rispettivamente per i settori ordinari del 18,0% e del 15,2% e per quelli speciali del 30,4% e 92,3%. Analogamente a livello di importo, sempre per le fasce di importo ≥ € 5.000.000 < € 25.000.000 e ≥ € 25.000.000 si registra, sia per i settori ordinari sia per i settori speciali, un aumento rispettivamente del 16,7% e del 36,5% per i settori ordinari e un aumento del 23,6% e 26,4% per i settori speciali.

L’analisi comparata per procedura di scelta del contraente mostra un significativo incremento, in termini di importo, per le procedure aperte nei settori ordinari e speciali (rispettivamente del 68,5% e 113,1%), una diminuzione delle procedure ristrette in particolare nei settori ordinari (-71,5%) nonché una flessione degli affidamenti diretti in particolare nei settori ordinari (-52,5%) e delle procedure negoziate senza bando in particolare nei settori speciali (-82,9%). Da segnalare l’aumento cospicuo, sempre a livello di importo, della voce “Altro” in entrambi i settori ordinari e speciali, dovuto esclusivamente a un grosso appalto per il settore ordinario di circa 800 Mln di euro effettuato come “partenariato dell’innovazione” e di circa 292Mln di euro relativo a una procedura effettuata attraverso il “dialogo competitivo”. A livello di numerosità si registra una flessione delle procedure ristrette in entrambi i settori ordinari e speciali (rispettivamente del -21,0% e -37,0%) e un aumento degli affidamenti diretti, sempre in entrambi i settori ordinari e speciali (rispettivamente del 18,8% e del 19,1%).

Focus Sanità – spesa totale (dati riportati nel rapporto generale sulla spesa)

Distribuzione delle procedure di affidamento di importo uguale o superiore a € 40.000 relative ad alcune tipologie di stazione appaltante (Periodo: gennaio – aprile 2022)

                                                                                    n. CIG        importo in Euro

Agenzie Regionali Sanitarie                                       453         1.716.000.000

Aziende SSN                                                              7.976         4.333.000.000

Aziende Ospedaliere/Policlinici                             5.095         2.266.000.000

Centrali di committenza-settore Sanità                1.059         2.046.000.000

IRCS                                                                                365            108.000.000

Focus Sanità – spesa specifica

In riferimento al quadrimestre in esame viene presentato un approfondimento sugli appalti esperiti in ambito sanitario – da tutte le tipologie di stazione appaltante – in relazione alle CPV (appartenenti alle macro-categorie 33* e 85*) riferibili alle forniture di prodotti farmaceutici, prodotti per la cura alla persona e apparecchiature mediche, nonché ai servizi sanitari e di assistenza sociale.

Distribuzione delle procedure di affidamento di importo uguale o superiore a € 40.000 suddivise per tipologia di contratto

Complessivamente, nel quadrimestre gennaio-aprile 2022, in ambito sanitario, così come sopra definito, si sono espletate 19.223 procedure di affidamento per un valore di circa 35,9 miliardi di euro. Dalla distribuzione delle procedure per tipologia di contratto emerge che per il quadrimestre in esame, considerando gli importi complessivi, si sono esperiti appalti principalmente nel settore delle forniture (circa 33,5 Mld di euro pari al 93,2% del valore complessivo degli appalti) seguiti dal settore dei servizi (circa 2,5 Mld di euro pari al 6,8% del valore complessivo degli appalti). È opportuno evidenziare che nel settore delle forniture oltre un terzo del suo valore è riferibile ad un importante bando multilotto esperito dalla Centrale di Committenza della Regione Lombardia, Azienda Regionale per l’Innovazione e Acquisti (ARIA SPA), per la fornitura di farmaci e servizi connessi; bando di oltre 6,3 miliardi di euro in cui è stata considerata l’opzione rinnovo e l’aumento del quinto d’obbligo per un totale di circa 14,7 miliardi di euro.

La classe d’importo con valore maggiore risulta essere quella relativa agli appalti della fascia d’importo ≥ € 25.000.000, circa17,3 Mld di euro con circa il 48,3% del valore complessivo degli appalti, seguita da quella relativa alla fascia d’importo ≥ € 5.000.000 < € 25.000.000, circa 10,6 Mld di euro con circa il 29,5% del valore complessivo degli appalti.

La tipologia di stazioni appaltanti con valore maggiore risulta essere quella relativa agli appalti esperiti da Centrali di Committenza (ivi inclusi i soggetti aggregatori), circa 22,1 Mld di euro con circa il 61,6% del valore complessivo degli appalti, seguita dalle Aziende del Servizio Sanitario Nazionale con circa 3 Mld di euro e l’8,3% del valore complessivo degli appalti e dalle Centrali di Committenza specifiche del settore sanitario con circa 1,9 Mld di euro e il 5,2% del valore complessivo degli appalti. Si precisa che 14,7 Mld dei 23,4 Mld di euro delle Centrali di Committenza,  sono riferibili al bando multilotto esperito dalla Centrale di Committenza della Regione Lombardia, Azienda Regionale per l’Innovazione e Acquisti (ARIA SPA).

In termini di importo, ben il 50,4% del valore complessivo è rappresentato da appalti avviati da Stazioni Appaltanti della Lombardia; ciò è dipeso, come già specificato, da una grossa gara di appalto di circa 14,7 Mld di euro esperita dalla Centrale di Committenza della Regione Lombardia, Azienda Regionale per l’Innovazione e Acquisti (ARIA SPA) per la fornitura di farmaci e servizi connessi. A seguire il Piemonte con circa l’8,7% e il Veneto e la Puglia con rispettivamente il 5,2% e il 5,1% circa del valore complessivo degli appalti. Mentre a livello di numerosità le Stazioni Appaltanti della Lombardia risultano essere sempre quelle che espletano il numero maggiore di appalti, con il 22%. A seguire il Piemonte con l’11,9% e subito dopo la Sicilia e il Lazio con rispettivamente il 10,1% e il 7,7% del numero complessivo degli appalti.

Scendendo nell’albero delle CPV, risulta che, a livello di importo, queste sono relative in gran parte ai prodotti farmaceutici e alle apparecchiature mediche (rispettivamente il 76,6% e il 16,5% del valore complessivo degli appalti in ambito sanitario). A seguire i servizi di assistenza sociale e servizi affini, nonché i servizi sanitari.

Se in termini di numero di procedure sono state principalmente utilizzate la procedura aperta e la procedura negoziata senza bando (rispettivamente per il 35,6% e il 29,6% del totale appalti in ambito sanitario), in termini di importo la procedura aperta rappresenta il 59,5% del valore complessivamente affidato, seguita dalla procedura ristretta con il 25,7% del valore complessivo degli appalti, essendo queste tipologie di procedure utilizzate per gli appalti di maggiore importo.

Per gli affidamenti diretti sono stati perfezionati 3.573 CIG (18,6% del tot.), per un importo di euro 645.900.000 (1,8% del tot.)

Raffronto Sanità (spesa specifica) – Comuni

Può essere interessante confrontare le tipologie di affidamento di ambito sanitario con quelle adottate dai Comuni (con popolazione superiore a 15.000 ab.), ovviamente considerando le diverse tipologie di fabbisogno di beni e servizi.

Spesa dei Comuni

Relativamente ai CIG perfezionati, prevalgono gli affidamenti diretti (49% del tot.), seguiti dalla procedura negoziata senza bando (32,2% del tot.) e dalla procedura aperta (17,2% del tot.)

In termini di valore, prevale la procedura aperta (77% del tot.), seguita dalla negoziata senza bando (14,4%) e dagli affidamenti diretti (8,2%)

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Con questo focus sulla spesa sanitaria l’ANAC ha fornito informazioni su uno dei maggior e più significativi aggregati di spesa della pubblica amministrazione.

Per essere utile, anche in termini di marketing di acquisto e benchmark, l’analisi dovrebbe essere non episodica ma sistematica, raffrontando non micro-periodi economici, ma confrontando i dati almeno anno su anno, a costituire serie storiche, considerato il preponderante dispiegarsi almeno annuale delle forniture ricorrenti in somministrazione. Inoltre, la significatività del dato è pregiudicata dalla eterogeneità dello stesso.  L’informazione andrebbe segmentata nelle voci più dettagliate della classificazione CPV, con riferimento alle tipologie di acquisto utilizzate.  Con elencazione, ad evitare errate interpretazioni di classificazione e commistioni, delle stazioni appaltanti incluse nelle varie tipologie.