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Health Technology Assessment (HTA): il momento è adesso

Parte della sfida della “rinascita” del sistema sanitario attraverso l’Hta sta nella mancanza di familiarità, tra i decisori sanitari, con i suoi i principi chiave e la conseguente allocazione delle risorse basata sull’evidenza.

di Francesco Saverio Mennini*

L’Health Technology Assessment (Hta) è un processo multidisciplinare che riassume le informazioni sulle questioni mediche, sociali, economiche ed etiche relative all’uso di una tecnologia sanitaria in modo sistematico, trasparente, imparziale e robusto. Il suo scopo è informare la formulazione di politiche sanitarie sicure, efficaci, incentrate sul paziente e che cercano di ottenere il miglior valore (inteso quale valore complessivo). Ma l’Hta può essere individuato quale strumento del cambiamento solo se, al di là delle normative e dei regolamenti che già esistono (tanto a livello centrale che regionale e Locale), si assisterà nel futuro prossimo ad un cambio di paradigma che veda convergere tutti gli attori del sistema verso il raggiungimento di una maggiore consapevolezza del problema e la responsabilità dei diversi attori nell’impegno verso lo stesso fine, attraverso investimenti innovativi e coerenti con lo sviluppo, ma anche con i “Principi per gli investimenti responsabili in Sanità e nel Sistema di Welfare nel suo complesso”.

Parte della sfida della “rinascita” del sistema sanitario attraverso l’Hta è una fondamentale mancanza di familiarità con suoi i principi chiave e l’allocazione delle risorse basata sull’evidenza tra i decisori sanitari. Per superare queste barriere, Sihta in questi 15 anni ha formato attivamente le parti interessate attraverso workshop e conferenze, position paper, forum e partecipazione attiva nei principali tavoli di lavoro Nazionali, regionali e Locali. Non ultimo proponendo e delineando una proposta di agenzia nazionale per l’Hta. Queste attività di informazione e sensibilizzazione esemplificano l’impegno dell’organizzazione nello sviluppo e nel rafforzamento della capacità nazionale per l’Hta che si basa su migliori pratiche consolidate, scambio di informazioni e approcci collaborativi. Organizzazione, Connessione e Dati rappresentano le sfide principali per l’adattamento e l’attuazione di successo dell’Hta in Italia. Il quadro normativo presenta anche sfide uniche poiché Hta cerca di allinearsi con le esigenze non coordinate, non strutturate e diverse del territorio nazionale.

Ancora, l’accesso ai dati è attualmente limitato e sarà necessario generare sistemi (database linkage) per comprendere meglio i risultati sanitari, la qualità e i costi per le valutazioni Hta. Il dialogo riguardante l’utilizzo dei dati di real world nelle decisioni sanitarie si sta estendendo coinvolgendo istituzioni, industria, accademia, pazienti e cittadini. La pandemia ha mostrato come solo valutazioni multidisciplinari condotte su più livelli della cascata decisionale possano rispondere concretamente a problematiche complesse portando davvero alla decisione informata. L’Italia, nelle sue decisioni di politica sanitaria si basa su diversi Enti e istituzioni intenti ad aggiornare oggi le loro capacità consultive e decisionali, ad esempio estendendo l’analisi anche al monitoraggio post decisionale o avvalendosi dei link tra le diverse fonti di dati istituzionali.

Continuare con coerenza su questa strada e accelerare sull’implementazione effettiva della Hta nazionale saranno i passi necessari per realizzare il progressivo shift verso una medicina basata sul valore, in cui il tracciamento di esiti e costi sia uno stato di fatto e elemento continuo di valutazione del valore percepito dagli stakeholder e dalla società di tutti i percorsi di cura, tradizionali, innovativi, sperimentali, etc.. L’utilizzo delle evidenze contenute nei database può, infatti, guidare un processo di efficientamento dell’assistenza che non si basa su investimenti aggiuntivi ma sul disinvestimento “Hta driven”, sull’identificazione ed il superamento di modelli organizzativi più adatti alle esigenze di cura e alle caratteristiche delle nuove tecnologie.

In termini di appraisal, il potenziale della Real World Evidence (Rwe) si apprezza anche nella misura in cui tali evidenze possono aumentare l’affidabilità dei modelli di valutazione economica e quindi supportare scelte di investimento altrimenti non contemplabili. Ma, il pieno impatto dell’Hta in Italia non è stato realizzato. L’Italia ha apportato modifiche politiche e sistemiche significative al proprio sistema sanitario per garantire una copertura sanitaria universale e un uso più efficiente delle risorse. L’Hta può essere uno strumento importante per raggiungere queste elevate aspirazioni. Nonostante un avvio lento, nei prossimi anni i decisori dovranno prepararsi all’applicazione dell’Hta ad un sempre maggiore numero di tecnologie, man mano che gli sforzi di sviluppo delle capacità e di sensibilizzazione avanzeranno raggiungendo la necessaria massa critica.

L’HTA è il principale strumento multidisciplinare che ha l’obiettivo di:

massimizzare la salute della popolazione, riducendo la spesa e le disuguaglianze;

supportare il processo decisionale in ambito sanitario a livello di politica centrale e regionale fornendo informazioni affidabili basate su prove scientifiche;

sviluppare sistemi e meccanismi per valutare le tecnologie sanitarie nuove ed esistenti attraverso un processo trasparente e inclusivo;

valutare gli interventi e le tecnologie sanitarie sulla base dei dati disponibili per l’uso delle risorse, i costi, l’efficacia clinica e la sicurezza;

raccogliere e analizzare le prove in modo sistematico e riproducibile e garantirne l’accessibilità e l’utilità per informare la politica sanitaria;

diffondere i risultati della ricerca e le conseguenti decisioni politiche per educare e consentire al pubblico di prendere decisioni più informate nella ricerca di assistenza sanitaria.

* Presidente SiHTA. Direttore Economic Evaluation and HTA&Management (EEHTA), CEIS, Facoltà di Economia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Institute for Leadership and Management in Health, Kingston University, London, UK

(fonte: Panorama della Sanità)