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Cremona, CR 26100

Cornuti e mazziati. Sanzionati per mere omissioni di imputazione di dati (Simog) i rup che hanno garantito, anche a rischio personale, rifornimenti vitali di beni sanitari durante la pandemia

Lo denuncia il sindacato FEDIRETS

FEDIRETS –  Federazione dei Dirigenti e Direttivi Enti territoriali e sanità.

OGGETTO: Sanzioni ANAC per mancata compilazione da parte dei RUP delle schede SIMOG

Questo sindacato – che rappresenta fra gli altri i dirigenti che si occupano di acquisti e lavori – rimane amaramente sorpreso dall’iniziativa attivata da codesta Anac di avviare a tappeto migliaia di procedure per l’applicazione di sanzioni amministrative ai RUP delle amministrazioni pubbliche, dovute al mancato completamento di mere e formali imputazioni di dati nelle schede informative del Simog da compilare tra fine febbraio e marzo scorso. Nel pieno della prima ondata della pandemia! Non c’è alcun dubbio che l’articolo 213, comma 9, del codice dei contratti pubblici è produttivo di effetti e sul piano puramente formale legittimi codesta Anac a procedere. E’, tuttavia, sul piano della collaborazione tra amministrazioni pubbliche, sul piano dell’opportunità e, si consenta, sul piano dell’umana sensibilità, che appare fuori tempo e fuori luogo attivare migliaia di procedure sanzionatorie per multare personalmente i responsabili unici del procedimento. Persone, lavoratori che nell’emergenza e nell’allarme più assoluto, hanno dedicato tempo, risorse, energie, corso rischi di salute, per assicurare gli approvvigionamenti ed i lavori necessari al funzionamento della macchina amministrativa. Fa specie che la gran parte dei RUP sanzionati siano gli addetti agli appalti delle aziende sanitarie ed ospedaliere: proprio coloro che, mentre il virus imperversava, non hanno conosciuto smart working, non hanno conosciuto sospensione di termini procedurali, e si sono buttati a capofitto in un mercato ostile, nel quale d’improvviso sono spariti tantissimi prodotti, per comperare camici, mascherine, plexiglass, ventilatori polmonari, attrezzature per allestire le terapie intensive, medicinali, tende, materiali per i triage e tutto quanto altro necessario. E’ incredibile che per questi lavoratori (se del comparto) il legislatore delle norme emergenziali abbia previsto un “premio” di 100 striminziti euro lordi commisurati a giornate effettive di lavoro, mentre a distanza di mesi, seppur per appalti precedenti, codesta ANAC, attivi pretese sanzionatorie minime di 500 euro senza comprendere le oggettive difficoltà di lavoratori che hanno dato il massimo in un momento di estrema urgenza, li si colpisce personalmente, umiliandone – ad avviso di chi scrive – anche la professionalità. Ci amareggia profondamente che l’Autorità non abbia valutato che attivare migliaia di pratiche colpisca la dignità dei lavoratori.

Invitiamo con risolutezza codesta ANAC ad annullare i propri atti, comprendendo che adesso è il tempo non dell’azione burocratica, ma della tensione al risultato. I RUP vanno incoraggiati, accompagnati, aiutati a rivestire un ruolo reso ogni giorno più difficile anche a causa del continuo mutamento del quadro normativo, spesso confuso e contraddittorio e dalla endemica carenza degli organici amministrativi più volte denunciata da questo sindacato in tutte le sedi. Nella grave situazione in cui versa il Paese la scelta doveva essere o una moratoria generalizzata o una remissione in termini, per spostare gli adempimenti formali alla fine della pandemia o quanto meno all’estate del 2021. In questo quadro lo scrivente sindacato confida che ANAC adotti, senza esitazione, una decisione di resipiscenza, che vada finalmente verso la comprensione che la dirigenza pubblica degli enti territoriali ed i suoi collaboratori è stremata da una mole di lavoro da svolgere in un contesto complicato e con mezzi inadeguati e va quindi supportata e non sanzionata.                                 
Il Segretario Generale Elisa Petrone