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Appalti 2016 per 111 miliardi di euro: in calo i lavori, aumenta la richiesta di forniture

In calo gli appalti per lavori, ma aumenta la richiesta di forniture, soprattutto nel settore farmaceutico. E, nel complesso, il 2016 ha fatto registrare contratti pubblici di lavori, servizi e forniture per 111 miliardi e 500 mila euro (considerando gli appalti di importo pari o superiore a 40.000 euro per i settori ordinari e speciali).

Dati evidenziati dalla relazione presentata dall’Autorità Anticorruzione alla Camera dei Deputati. Rispetto al 2015, si è rilevato un calo del 17,5% per quanto riguarda i lavori e un aumento delle forniture per il 12%. Sono in calo i contratti affidati nei settori speciali (acqua, energia e trasporti), mentre i settori ordinari valgono l’82% del mercato.

Si registra – spiega la relazione – una diminuzione dei valori del mercato rispetto al precedente anno dell’8,1%, ma comunque, ad esclusione del “picco” negativo della serie storica che ha visto la domanda complessiva attestarsi a quasi 87 miliardi di euro, un aumento del 6,9% rispetto all’anno 2014 e del 8,4% rispetto all’anno 2012. 

Un dato significativo è che la diminuzione della domanda coinvolge sia il settore dei lavori – che continuano a diminuire rispetto al precedente anno (-17,8%) facendo registrare il minimo della serie storica 2012-2016 (-38,2%) rispetto al massimo registrato nel 2012 – sia il settore dei servizi che diminuisce del 17,5% rispetto al 2015 e che si attesta intorno ai valori registrati nel 2014 (circa 48 miliardi di euro). Il settore in espansione è invece quello delle forniture che raggiunge il massimo nel quinquennio 2012-2016 e che fa registrare un aumento del 12% rispetto all’anno precedente e di ben il 38,7% rispetto al minimo registratosi nel 2012.

In merito alle modalità di scelta del contraente, in termini di numerosità, nel 2016 sono state assegnate circa il 21,3% delle gare con la procedura aperta. Mentre, complessivamente, nel 41,6% e nel 24,0% dei casi (per un totale di ben il 65,6%) le stazioni appaltanti hanno utilizzato la procedura negoziata (con o senza bando) o l’affidamento diretto.

Per quanto riguarda gli importi, nel 2016 la procedura aperta si conferma la modalità con cui si affida il maggior importo dei contratti pubblici (circa il 43,0%); modalità di affidamento che però è diminuita rispetto al 2015 (-20,3%) a favore delle procedure ristrette (+35,6%) e soprattutto a favore del sistema dinamico di acquisizione che nel 2016 è aumentato sensibilmente (+420,7%). In effetti, con quest’ultima modalità di acquisizione interamente elettronica le stazioni appaltanti riescono sia a ridurre i tempi di pubblicazione dei bandi sia ad ottenere maggiore flessibilità nel soddisfare le proprie esigenze. A livello di importo seguono poi le procedure negoziate (con e senza bando) che nel complesso assorbono circa il 25,3% del totale, nonché il sistema dinamico di acquisizione e le procedure ristrette (12,9% e 11,7% del totale annuo).

Documenti correlati: Relazione ANAC sugli appalti 2016